Sullo sfondo un vulcano dalle pendici innevate, in primo piano una chiesetta gialla sulla cima di una strana collina in mezzo a una vasta pianura, era un’area di pascolo, quando all’improvviso una piccola frana portò alla luce i resti di un’antica scalinata.
All’inizio degli anni ’30 iniziarono gli scavi e cominciarono ad emergere gli incredibili segreti di Cholula: non si trattava di una collina, bensì di un’enorme piramide, tre volte quella di Cheope!
Anzi, le piramidi sono ben quattro, costruite una sopra l’altra, come una specie di matriosca, e il tutto nasce sopra una sorgente d’acqua, dicono le fonti ufficiali intorno al 300 a.C,. e furono sapientemente distaccate da intercapedini e passaggi segreti!
Un’opera mastodontica nascosta ancora oggi sotto metri di terra, si calcola che in 100 anni di lavori sia stato portato alla luce solo il 2% del sito originario.
La piramide è un tempio che tradizionalmente è stato visto come dedicato al dio Quetzalcoatl. Il sito ci dice il Professor Sanchez responsabile, era un importantissimo Centro Cerimoniale, come si evince anche dai primi documenti redatti dagli spagnoli che arrivarono qui.
Lo stile architettonico dell’edificio era strettamente legato a quello di Teotihuacan nella Valle del Messico, sebbene sia evidente anche l’influenza della costa del Golfo, in particolare da El Tajín.
Il nome Cholula
Il nome Cholula deriva dalla parola pre-ispanica Achollolan (in Nahuatl) che significa “luogo di volo“.
È stato anche interpretato come “Acqua che cade al posto del volo“.
Il sito è stato anche riconosciuto come Tlachihualtepetl, cioè “collina fatta a mano“.
Importanza del sito
La città preispanica di Cholula dista 7 km dall’attuale città di Puebla de Zaragoza nello stato omonimo.
È una città con una lunga storia culturale, mostra segni di occupazione umana almeno fin dal medioevo pre-classico mesoamericano (XII-IV a.C.), e presenta segni di un’occupazione continua per oltre 30 secoli.
La Grande Piramide era un importante centro religioso e mitico in epoca preispanica. Fu dedicata inizialmente alla divinità Quetzalcoatl.
Il complesso tempio-piramide fu costruito in quattro fasi, sfruttando un’elevazione naturale, mille anni prima della conquista spagnola. Successivamente, fasi consecutive di costruzione hanno gradualmente accumulato varie parti della piramide fino a quando non è diventata la più grande in Messico per volume. Infine gli spagnoli vi costruirono in cima una chiesa in onore di Nostra Signora di Remedios.
La piramide ha una base di 450 per 450 metri e un’altezza di 66 m.
Secondo il Guinness dei primati, è la più grande piramide e il più grande monumento mai costruito in qualsiasi parte del mondo, con un volume totale stimato in oltre 4,45 milioni di metri cubi, anche più grande di quello della Grande Piramide di Giza in Egitto, che è di circa 2,5 milioni di metri cubi.
Tuttavia, la Grande Piramide di Giza è più alta a 138,8 metri (455 piedi).
All’epoca del suo maggior splendore, Cholula era la seconda città più popolata del Messico, circa 100.000 persone vivevano nel sito. Anche dopo la caduta di questa civiltà, la Grande Piramide mantenne la sua importanza religiosa. Il sito è stato gradualmente abbandonato dagli Aztechi verso l’VIII secolo D.C.
Sarà necessario attendere l’inizio del XX secolo, grazie a lavori di costruzione intrapresi sui fianchi della collina, per scoprire la piramide. L’esplorazione inizio subito. Negli anni ’30 gli archeologi avevano già scavato circa 4 km di gallerie all’interno della piramide.
Oggi smascherata, la piramide di Cholula è diventata un sito archeologico e turistico. Tuttavia è lontana dall’aver rivelato tutti i suoi segreti. A partire dal suo camuffamento: la sua somiglianza con una montagna è tale che gli studiosi stanno attualmente cercando di determinare se la piramide non sia stata intenzionalmente sepolta.
La piramide è solo una piccola parte di una grande zona archeologica di Cholula, che si stima sia ampia almeno 154 ettari.
Descrizione del sito
La zona archeologica di Cholula ha tre aree attrezzate per le visite pubbliche:
- prima il museo del sito della zona archeologica di Cholula con le sue tre sale espositive permanenti.
- la seconda all’interno del tunnel all’interno della Grande Piramide, lunga circa 280 metri sullo stesso piano, illuminata artificialmente senza rischi che il visitatore possa perdersi.
- e infine la cosiddetta area aperta del sito archeologico dei cortili cerimoniali Cholula formati dal sud e dall’ovest della Grande Piramide di Cholula.
Ritrovamenti e reperti
La base della piramide era costituita da mattoni di argilla essiccata al sole, che conteneva ceramica, ossidiana e ghiaia per una migliore compattazione. Quando i tunnel raggiunsero la sottostruttura, seguirono il contorno della struttura, e alla fine le varie gallerie crearono un labirinto sotterraneo. Nel 1939 c’erano 4 km di gallerie, altri 2 si aggiunsero nel 1951. Sono soprattutto le gallerie a mostrare il vero valore della piramide.
Durante il primo periodo di esplorazione, sedici buche sono state scavate nella zona da Eduardo Noguera per estrarre materiali ceramici e stabilire una linea temporale.
I reperti rinvenuti spaziavano da figure di argilla realizzate quando l’insediamento era solo un villaggio fino al periodo al Prè-classico. Questi ultimi includono figure di donne nude con acconciature complicate.
Le figure di epoche successive, come quelle che coincidono con Tula e Teotihuacan, tendono ad rappresentare dei e sacerdoti. Sono stati trovati anche vari strumenti musicali, come flauti, oltre a strumenti per la produzione di tessuti, di carta e asce.
Una delle principali scoperte includeva uno scettro cerimoniale scolpito nell’osso, con immagini legate al concetto di vita e morte come una dualità.
La Leggenda
Secondo le leggende, la grande Piramide di Cholula fu costruita dai giganti scampati al diluvio (1° elemento comune in tante culture antiche).
Per ringraziare gli dei il gigante Xelhua, soprannominato l’architetto, progettò la costruzione, ma quando gli dei videro che la costruzione “sfiorava il cielo” la distrussero (2° elemento in comune con la Torre di Babele biblica).
«Prima della grande inondazione che ebbe luogo 4800 anni dopo la creazione del mondo, lo stato di Anahuac era abitato da giganti, tutti morti nell’inondazione o trasformati in pesci, tranne sette di loro che fuggirono nelle grotte.
Quando l’acqua si ritirò, uno dei giganti, chiamato Xelhua e soprannominato l’Architetto, si recò a Cholula dove, per ringraziare Tlaloc che aveva offerto un rifugio a lui ed ai suoi sei fratelli, costruì una collina artificiale a forma di piramide. Ordinò di preparare i mattoni nella provincia di Tlalmanalco, ai piedi della Sierra di Cecotl, e per trasportarli a Cholula mise una fila di uomini che li passavano da mano a mano. Gli dei videro, arrabbiandosi, un edificio la cui cima stava per toccare le nuvole. Irritati dall’audace opera di Xelhua, diedero fuoco alla piramide. Molti operai morirono. Il lavoro fu sospeso, ed il monumento fu in seguito dedicato a Quetzalcoatl» (Wikipedia)
Il massacro di Cholula
All’epoca in cui il conquistatore spagnolo Hernan Cortez arrivò in America, la piramide era ricoperta di terra e fitta vegetazione. Quando le sue armate arrivarono a Cholula uccisero quasi 6.000 persone, per lo più civili disarmati, in meno di sei ore, e dettero fuoco alla parte bassa della città quando ripartirono.
Fonti:
http://www.vivecholula.com/en/blog-article/sights/4/cholula-archaeological-zone/
wikipedia