Un oggetto decorato con una linea a zig-zag dell’età della pietra mesolitica mostra che ci fu uno scambio culturale tra la regione storica della Finlandia e la Polonia subito dopo l’era glaciale.
Un bastone a forma di serpente, fatto di corno di cervo, è stato trovato a Gołębiewo nel distretto dei laghi di Chełmno-Dobrzyń nella Polonia centrale ed è stato datato all’Università Nicolaus Copernikus tra 11.700 e 8.000 a.C.
Questo strano bastone a forma di serpente è stato trovato immerso nell’acqua.
L’immersione di oggetti di culto in uno specchio d’acqua o in una palude è una pratica molto comune che si verifica in connessione con la pittura rupestre del sito archeologico di Astuvansalmi che si trova a 20km da Ristiina in Finlandia e anche nella leggenda di Re Artù, per non parlare di Leväluhta.
Lo studio degli isotopi del materiale rinvenuto in Polonia mostra che il corno proviene da Kainuu o Kuusamo cioè dalla zona dei laghi in Finlandia.
L’oggetto Gołębiewo non è l’unico dello stesso tipo trovato in Polonia.
Il reperto rinvenuto in Polonia rappresenta, inoltre, un tipo di oggetto molto ben conosciuto nei Paesi Baltici.
Non ha alcuna funzione pratica, non è nemmeno un oggetto decorativo in quanto sembra seguire alcune regolarità di costruzione probabilmente fondamentali:
- La forma di un serpente
- Decorazione a “zigzag”
- Un cervo o un disegno simile a una testa di cervo alla “fine” dell’oggetto
- Un buco che consente, come ipotizzato dai ricercatori estoni a proposito dei loro reperti simili, di inserire qualcosa come una bandiera.
Va notato che sia gli oggetti di culto trovati in Finlandia, a Kainuu, sia quelli rinvenuti nell’area che si estende fino alla Polonia, sono stati realizzati e, apparentemente, usati allo stesso modo.
Il cervo e il serpente
In Finlandia l’animale più comune disegnato nelle pitture rupestri è il cervo e i serpenti sono sicuramente al secondo posto. Questa non può essere una coincidenza. Anche la scelta del corno di cervo come materiale per scolpire il serpente non può essere una coincidenza.
In Finlandia, infatti, il cervo e il serpente hanno sempre una connessione. La si intravvede nelle raccolte mitologiche o di poesie popolari ma soprattutto nella abbondanza di reperti a forma di serpente.
Ci sono bacchette di cervo o serpente, così come immagini rupestri appartenenti al loro continuum iconografico riconoscibile in tutta l’Europa nord-orientale.
L’immagine della barca di Patalahti potrebbe benissimo raffigurare la canna del Golebievo
Nell’immagine della roccia di Patalahti, la barca stessa con la testa del cervo e i suoi passeggeri sono raffigurati come una linea seghettata.
La testa dell’oggetto Golebievo è sagomata per rappresentare la testa di un cervo, potrebbero l’immagine di Patalahti e la verga di Golebievo essere lo stesso soggetto?
Il Bastone a forma di serpente ma dalla testa di alce o cervo ci ricorda tanto la famosa “Verga di Mosè” tante volte protagonista di episodi descritti nella Bibbia.
Il collegamento con la Bibbia sembra essere una interessante conferma alle teorie di Cinzia Mele e Mauro Biglino contenute nel libro Gli déi Baltici della Bibbia o nella nostra intervista con Cinzia Mele.
E quando poi fu dinanzi a Faraone, Mosè gettò a terra la sua verga, che si trasformò in un gran serpente che aprì le fauci e mise la mascella inferiore sul trono di Faraone e la mascella superiore sulle feritoie del palazzo, come volesse portare via Faraone col trono reale e col palazzo.
Tutti coloro ch’erano presenti fuggirono spaventati, e anche Faraone si spaventò, scese dal trono e vi si nascose sotto. Provò tanta paura ch’ebbe sfoghi di ventre per sette giorni, lui che di solito provava la necessità di fare i bisogni naturali una sola volta la settimana […]Faraone, da sotto il trono, chiese aiuto e gridò a Mosè: «Porta via questo serpente e crederò in te, farò quel che vorrai, quel che mi ordinerai».
Mosè afferrò il collo del serpente che ridivenne verga. Faraone uscì da sotto il trono e vi si risedette sopra […]Faraone fece annunciare per tutto il regno d’Egitto che, da ovunque fosse, inviassero a lui ogni mago. Una tradizione narra che si raccolsero assieme quindicimila maghi. Faraone ordinò che fra loro fossero scelti i più abili. Ne presero settanta, e sulla terra non vi era nessuno più sapiente di loro nell’arte della magia.
Ve n’erano quattro principali. Ecco i loro nomi: Scabun, Gabun, Hatil e Musfa. Faraone li chiamò e disse loro: «Un abile mago è venuto qui, e io voglio che vinciate su di lui».
I maghi dissero: «Che mago è perché non abbia eguali al mondo?».
Faraone rispose: «Rende il suo bastone simile a un serpente».
I maghi dissero: «Noi cambiamo in serpenti mille bastoni».
Poi fecero un accordo con Faraone. Dissero: «Tu ci darai una mercede, se vinciamo contro Mosè».
Faraone rispose: «Vi darò una mercede, vi terrò con me e vi proteggerò».Faraone riunì i maghi, chiamo Mosè e disse: «Mosè, questi sono maghi come te e ti vinceranno».
Mosè disse: «Quando accadrà?».
Faraone rispose: «Il dì della festa».
Ogni anno Faraone celebrava una festa che riuniva tutti gli abitanti di Menfi.
Disse ai maghi: «Scegliete quel giorno per riunirvi, affinché tutto il popolo sia presente e veda».Mosè si allontanò da Faraone e parlò ai maghi. Faraone poteva vedere da lontano quel che accadeva, ma non riusciva a udire le parole. Mosè chiamò i maghi alla vera fede, e proibì loro di praticare la magia, dicendo: «Non mentite a proposito di Dio e non praticate la magia; io non sono mago, ma profeta del Dio che vi punirà».
I maghi risposero: «Mosè, noi compiremo atti di magia contro i quali tu non potrai prevalere; ma se otterrai la vittoria crederemo alla tua religione».Mosè se ne andò, i maghi sistemarono dei bastoni e delle corde: fecero cumuli di corde e sopra vi misero ritti dei bastoni che legarono per farli stare in piedi. Poi fecero atti di magia e al popolo parve di vedere serpenti […]
I maghi dissero a Mosè: «Getterai il tuo bastone o preferisci che gettiamo prima i nostri?».
Mosè rispose: «Gettate i vostri».
Allora i maghi gettarono a terra cento carichi d’asino di bastoni, legarono i bastoni con delle corde e fecero atti magici, affinché tutti quei bastoni apparissero agli occhi dei convenuti come serpenti che camminavano e volevano attaccarli.I maghi fecero un incantesimo tale che mai ne fu fatto uno simile sulla faccia della terra. La gente ch’era là s’impaurì, com’è detto: «E quando ebbero gettato le loro verghe, incantarono gli occhi della gente e li terrorizzarono e produssero incantesimo grande»
(Corano, 7: 16).
La gente che era presente ebbe paura dei serpenti e pensò che tutti quei bastoni e quelle corde fossero serpenti che volevano attaccarla e divorarla […]
Ma Dio disse a Mosè: «Getta il bastone che hai nella destra ed esso ingoierà le cose che essi hanno prodotto, poiché le cose che essi hanno prodotto sono incantesimo di mago, e dovunque venga, non prospererà, il mago!»
(Corano, 20: 69)
Mosè gettò la sua verga, che divenne un serpente più grande degli altri e con la coda batté sulla terra, e arrotolò l’estremità della coda attorno alla parte superiore del baldacchino di Faraone, aprì le fauci e inghiottì tutti gli altri serpenti, e non uno ne rimase.
Resi vani tutti gli inganni dei maghi, Mosè prese il serpente ed esso ridivenne una verga; ma i bastoni e le corde dei maghi erano spariti. I maghi vinti da Mosè furono disprezzati e svillaneggiati da tutto il popolo, e adorarono Dio, credettero alla missione profetica di Mosè e distinsero il vero dalla menzogna.
(Tabarî, I Profeti e i Re)
Il Signore disse a Mosè: “Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani di Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va’! Ecco, io starò davanti a te sulla roccia, sull’Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà”. Mosè così fece sotto gli occhi degli anziani d’Israele. Si chiamò quel luogo Massa e Meriba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: “Il Signore è in mezzo a noi sì o no?”.
Sarebbe interessante anche notare che il serpente, come abbiamo più volte scritto nei nostri articoli, compare spesso tra i reperti di tutto il mondo a partire da Gobekli Tepe.