La correlazione geografica dell’omerica Tarphe e Tronios sul Boagrios con le località svedesi di Torpa e Tranås sul magico lago Sommen, corroborata dal rapporto tra il significato di Boagrios e l’antica leggenda della “mucca selvatica”, rappresenta un’ulteriore prova dell’originaria dimensione nordica dei due poemi.
Il Catalogo delle navi dell‘Iliade cita il contingente dei Locresi, “che abitano davanti alla sacra Eubea” (Il. II, 535). Qui Omero fornisce un preciso riferimento geografico, l’isola di Eubea (citata nel Catalogo subito dopo Locri) e, infatti, qui la costa svedese si affaccia sull’isola di Öland. Öland è il corrispondente geografico perfetto dell’Eubea greca: come quest’ultima ha una forma allungata, si allunga in lunghezza un po’ meno della sua controparte egea e segue il profilo della terraferma antistante.
Tra le città dei Locresi vi erano “Kalliarus (…) e la bella Augeae” (II, 531-532), che potrebbero corrispondere agli attuali Hallarum e Augerum. Inoltre, alle attuali Torpa eTranås corrispondono altre due località dei Locresi, “Tarphe e Tronios sulle rive del Boagrios” (Il. II, 533), entrambe situate nell’entroterra svedese sul lago Sommen, a pochi chilometri l’uno dall’altro, nella regione dello Småland (che in realtà si trova di fronte a Öland, Eubea omerica).
Il lago Sommen e la leggenda della Mucca Sommakoa
Il lago Sommen è legato ad un’antica leggenda: fu creato da una mucca chiamata Urkon o Sommakoa, che in un impeto di rabbia lo scavò con i suoi zoccoli e poi fuggì dalla grotta dove il mago Somme l’aveva rinchiusa (chiamata Grotta di Urkons in lingua svedese) e uccise il re Frode. Ora la mucca riposa nella sua caverna su una pelle di bue: ogni Natale ne mangia un pelo, e quando li avrà mangiati tutti uscirà di lì e sarà la fine del mondo.
Ora, ricordando che Frodhi (di cui Frode è una variante) era un mitico re legato al mulino magico chiamato Grótti e alla fine di un’era, comprendiamo che qui si tratta di un antico mito cosmico, in cui dietro la metafora della mucca si nasconde la costellazione del Toro: quando, in seguito alla precessione degli equinozi, l’età del Toro sarebbe finita, questo avrebbe inevitabilmente dato luogo a una catastrofe cosmica.
Quindi questo mito risale probabilmente al Neolitico, quando, all’equinozio di primavera sorse la costellazione del Toro, esisteva una civiltà che costruì grandi monumenti megalitici (e forse conosceva la precessione degli equinozi). Ma tutto questo ci dice anche che il mulino Grótti rappresenta l’universo, ovvero la “grotta”, lo stesso termine in svedese e italiano (“grotta”, derivato dal greco kryptē ) con il suo lento scorrere del tempo, rappresentato dai “peli”, cioè gli anni che la mucca mangia uno alla volta ogni Natale, cioè all’inizio di ogni nuovo anno.
Che il lago Sommen abbia qualcosa a che fare con il passare del tempo è invece confermato da un’altra leggenda locale, secondo la quale conta 365 isole, una per ogni giorno dell’anno (in realtà sono 260).
Qui ci siamo soffermati sulla leggenda della mucca Sommen – dove abbiamo trovato le due località di Torpa e Tranås, corrispondenti alle due città dei Locresi, Tarphe e Tronios sul Boagrios – perché Boagrios significa “mucca” o “bue” ( bous ) “selvaggio” ( agrios )! Inoltre, agrios può essere paragonato a Urkon, uno dei nomi di questa terribile vacca.
In breve, la correlazione geografica dell’omerica Tarphe e Tronios sul Boagrios con le località svedesi di Torpa e Tranås sul lago Sommen (nella regione locrese prospiciente l’Eubea-Öland), corroborata dal rapporto tra il significato di Boagrios e l’antica leggenda della “mucca selvatica” dei Sommen, rappresenta un’ulteriore prova dell’originaria dimensione nordica dei due poemi (all’epoca in cui era finita l’età del Toro, sostituita da quella dell’Ariete).
Notiamo anche il rapporto tra i nomi del Sommen, la mucca Sommakoa e il mago Somme, che lo neutralizzò chiudendolo nella grotta: il termine svedese sömn significa “sonno” (somnium in latino, sonno in italiano), che ben si addice al senso della leggenda, e che Sommakoa potrebbe essere la “mucca addormentata” (ko in svedese significa “vacca”), addormentata nella sua caverna in attesa di svegliarsi alla fine dei tempi.