Per partire col piede giusto, credo che sia utile rinfrescarci la memoria, rivedendo alcuni concetti.
Quanto misura la Terra
Con buona pace dei terrapiattisti, la Terra ha una forma sferica, ma geometricamente non perfetta. Infatti è leggermente schiacciata ai Poli 1.
La presenza di questa leggera “ovalizzazione” è dovuta alla rotazione terrestre che per effetto della forza centrifuga, tende a far “spanciare” un po’ la forma sferica. Di qui, l’attuale aspetto del pianeta Terra.
Ne consegue che se calcolassimo la circonferenza terrestre misurandola con una linea ideale che passa per i poli (Nord e Sud), otterremmo un risultato un po’ inferiore a quello che potremmo ottenere se la misurassimo seguendo una linea che passa per quello che oggi noi chiamiamo Equatore 2 (linea di massimo spanciamento). (Fig. 1)
Confrontiamo i valori 3:
All’Equatore | Ai Poli | Differenza | |
Diametro | 12.756,3 Km | 12.713,5 Km | 42,8 Km |
Circonferenza | 40.075,19 Km | 39.940.73 Km | 134,46 Km |
La media aritmetica tra i due valori di circonferenza, farebbe 40.007,96 Km, che, per praticità, vengono arrotondati a 40.000 Km.
Paralleli e meridiani
La Terra gira su se stessa attorno ad un asse immaginario detto “Asse di rotazione terrestre”.
I due punti di contatto tra l’asse di rotazione e la superficie terrestre, sono detti Poli (Nord e Sud).
Per ottenere un sistema che ci permettesse di orientarci sulla terra, abbiamo creato un reticolo composto da:
- Meridiani. Sono 360 cerchi ideali, tutti uguali che passano dai Poli distanziati tra loro di 1 grado. Graficamente assomigliano agli spicchi di una arancia.
- Paralleli. Sono 180 (90 sono nell’emisfero Nord, altrettanti in quello Sud), partendo dal più grande (Equatore), vanno verso i due poli con circonferenze sempre più piccole (Fig.3).
Il centro dell’angolo che serve per posizionarli è il centro della sfera (Fig.4).
Questo spiega il perché la distanza tra loro dei vari paralleli:
- diminuisca progressivamente dal centro verso i due poli, se misurata sull’asse terrestre,
- abbia variazioni minime se misurata sulla superficie terrestre.
Distanze terrestri
Teniamo sempre presente che 1 grado è divisibile in 60 primi e ogni primo in 60 secondi.
Proprio come le ore del nostro orologio.
Siccome abbiamo appena visto che a parità di ampiezza degli angoli al centro, la distanza sulla superficie terrestre cambia, vediamo quanto valgono le due seguenti distanze:
- La lunghezza di 1 solo grado espressa in km (misurata in tre punti diversi). (Fig.5).
- La lunghezza di 1 solo primo di grado espressa in metri (misurata in tre punti diversi).
Presa a gradi | Ampiezza di 1 grado in Km | Ampiezza di 1 primo di grado in metri | ![]() |
|
Polo Nord | 90° | 111,694 | 1.861,5 | |
Metà emisfero | 45° | 111, 133 | 1852,2 4 | |
Equatore | 0° | 110,574 | 1.842,9 |
Confrontando l’ampiezza di 1 primo di grado al Polo e all’Equatore. La differenza è solo dello 0,02%!
La strabiliante conoscenza degli egizi
Il viaggiatore e geografo greco Agatarchide di Cnido (200 -130 a.C.) dopo aver misurato il lato della Grande Piramide in 500 cubiti greci, pari a circa 230 m 5, (misura reale 230,38 m!!)6 aveva affermato che quella misura era molto vicina alla lunghezza di un arco (misurato a livello del mare) con origine al centro della terra e di ampiezza pari a 1/8 di minuto di grado.
Questa misura geodetica, secondo Agatarchide, corrisponde a circa 231 m attuali. Vediamo se il dato è conforme al vero.
La circonferenza media terrestre è uguale a 40.000 km, per cui:
40.000 : 360 = km 111,111 | Lunghezza media di 1 grado sulla superficie terrestre. |
km 111,111 : 60 = m 1.851,85 | Lunghezza media di 1 primo di grado sulla superficie terrestre. |
m 1.851,85 : 8 = 231,48 | Misura media di un primo di grado sulla superficie terrestre. |
È un risultato semplicemente straordinario. Si può fare un simile calcolo, solo se si sa che la Terra è sferica e se ne conoscono molto bene le dimensioni.
Si osservi che 1.851,85 è quasi l’esatta lunghezza del miglio marino (o nautico) internazionale (1.852 m) 7, entrato in servizio definitivo nel 1929 e ricavato in modo analogo a quello usato da Agatarchide (Fig. 6).
Queste misurazioni non possono che condurci a credere che gli Egizi manovrassero con disinvoltura queste conoscenze geografiche.
A questo punto vogliamo verificare se il collegamento tra Grande Piramide e pianeta Terra, come sostenuto da Agatarchide, è veramente così stretto.
Insomma vogliamo vedere se gli antichi Egizi, nel progettare la Grande Piramide hanno tenuto conto di certe conoscenze astronomiche.
Alcuni ricercatori affermano che gli Egizi volevano che la Grande Piramide fosse in stretta relazione col pianeta Terra, al punto da diventare una specie di replica in “miniatura” di uno degli emisferi terrestri. Vediamo se questa ipotesi può essere verificata.
L’unico modo per creare un collegamento tra la forma piramidale e una semisfera, era quello di trovare una relazione molto stretta tra le linee rette della piramide e le linee curve del cerchio (o sfera).
A questo proposito l’archeologo inglese Edgar Campbell scoprì una interessantissima relazione tra cerchio e piramide.
Se, puntando il compasso nel centro del quadrato di base della piramide, si traccia un cerchio che abbia per raggio l’altezza della piramide stessa (in rosso nella figura), si ottiene un cerchio in quadratura e cioè che ha una circonferenza uguale al perimetro del quadrato di partenza.
Verifica:
Perimetro: 230,38 x 4 = 921,52
Circonferenza: 146,60 x 2 x 3,1416 = 921,11
Diff. percentuale = 0,04% (4 parti su 10.000).
Quindi il collegamento tra linee rette della piramide e quelle curve del cerchio, l’abbiamo trovato.
Resta da calcolare in che proporzione è la Grande Piramide col pianeta Terra.
Sembra che la proporzione sia = 1 : 43200. A prima vista sembra un numero “strano”, ma in realtà non è così. Cerchiamo di capire perché.
Questo è un numero che potremmo definire “precessionario”. Vediamo di cosa si tratta.
Precessione degli Equinozi
Mamma mia! Sembra un nome difficile che incute soggezione, ma niente paura, si tratta di un fenomeno astronomico tipico del pianeta Terra facile da capire.
La Precessione degli Equinozi è conosciuta fin dai tempi più antichi. Se ne parla già in testi vedici indiani, che risalgono a molte migliaia di anni prima di Cristo.
Come funziona. Tutti sappiamo che l’asse di rotazione terrestre è inclinato di circa 23,5° rispetto all’asse di rotazione del Sole (Fig. 7) 8. L’asse di rotazione terrestre ruota con un movimento conico come quello di una trottola (Figg. 8 – 9).
Questa forma di movimento a trottola, è benefica, in quanto è quella che crea l’alternarsi delle stagioni. I popoli antichi, osservando con molta cura e attenzione il moto dei corpi celesti, si accorsero di una “imprecisione”.
Essi prendevano in considerazione quello spazio celeste occupato in primo luogo dalle 12 costellazioni principali, che sono le stesse che formano lo zodiaco (Fig.10).
Considerando lo spazio attorno alla Terra pari a 360°, le 12 costellazioni distavano una dall’altra di 30°. (360 : 12 = 30).
Gli antichi astronomi pensavano che uno stesso corpo celeste, dopo aver fatto il suo ciclo di rotazione “attorno alla terra”, misurando la sua posizione nello stesso giorno e alla stessa ora, dovesse presentarsi nella stessa identica posizione dell’anno precedente. E invece no.
Il corpo celeste arrivava con un piccolissimo anticipo da cui il nome di “precessione” (termine che deriva dal verbo precedere). Questo anticipo corrisponde alla 72ª parte di un grado (1°/72).
Ciò significa che uno corpo celeste per “anticipare” di 1 grado avrebbe impiegato 72 anni! Ma allora quanto tempo doveva passare per vedere la costellazione successiva? 2.160 anni!
(72 x 30 = 2.160).
Ciò significa che il tempo che doveva trascorrere affinché uno stesso corpo celeste si ritrovasse esattamente nella stessa posizione di partenza, era di ben 25.920 anni !! (2.160 x 12).
Quindi 25.920 sono la durata di quello che viene definito il Grande Ciclo, diventando così una cifra “sacra” in quanto relativa alla vita dello stesso Universo.
Dato che gli antichi popoli credevano che ogni cosa nell’Universo funzionasse in modo sincrono seguendo leggi tra loro in armonia (dette Leggi dell’Armonia che per gli Egizi era la Maat), scoprirono varie corrispondenze molto interessanti, che ovviamente coinvolgono le cifre appena viste. Vediamole.
Numeri sacri
Il 60 è fin dalla notte dei tempi un numero considerato sacro. Nei Veda era considerato un numero che simboleggia equilibrio, armonia, pace, responsabilità, ma anche la casa e la famiglia.
60 è alla base del sistema Sessagesimale (numerazione in base 60) utilizzato dai Sumeri e poi dai Babilonesi, oltre che (parzialmente) dagli Egizi 9. Oggi viene ancora usato in geografia, nella navigazione navale e aerea, oltre che nella misurazione del tempo.
La sua importanza forse deriva anche dal fatto che già molti millenni fa, gli Hindù avevano osservato che in una persona in stato di quiete e in buona salute vi sono:
- 60 pulsazioni cardiache al minuto, da cui si ricava che
- 60 (pulsazioni / minuto) x 60 (minuti / ora) = 3.600 (pulsazioni in un’ora)
- 600 x 12 (ore di luce nel giorno dell’Equinozio) = 43.200 pulsazioni
- 15 respiri al minuto, da cui si ricava che
- 15 (respiri / minuto) x 60 (minuti / ora) = 900 (respiri in un’ora)
- 900 x 12 (ore di luce nel giorno dell’Equinozio) = 10.800 respiri
Per semplificare questi numeri, li possiamo dividere per 1000 e si ottiene :
43.200 / 1000 = 432 cifra che si ritrova di continuo nelle culture antiche di tutto il pianeta 10.
10.800 / 1000 = 108 numero sacro in India 11.
Guardate cosa succede facendo incrociare questi numeri. In effetti i dati sopra riportati si riferiscono alla fisiologia umana, ma in essi c’è uno stretto collegamento con i numeri “precessionari”.
Infatti dividendo il numero di anni del Grande Ciclo (25.920) per 60 numero sacro alla base del sistema di numerazione, si ottiene 432. (25.920 : 60 = 432).
Forzando un po’, potremmo quasi dire che dividendo i numeri del tempo con quelli della matematica, si ottiene una musica!
Ed infine moltiplicando 432 x 100 (valore alla base del sistema decimale), si ottiene 43.200 !
… e tutto torna e ritorna…
Tornando alla piramide
Dopo aver visto da dove arrivino alcuni numeri sacri possiamo rituffarci nel mondo magico di Giza. Ecco come:
Moltiplicando l’altezza (in metri) della Grande Piramide si ottiene un valore quasi identico al raggio medio terrestre. Infatti:
146,60 x 43.200 = 6.333 risultato molto vicino al diametro polare terrestre che è di 6.356 Km.
Inoltre moltiplicando il perimetro della Grande Piramide pari a 921,52 m x 43.200, si ottiene 39.809,66 vicinissimo a 39.940,73 che è la circonferenza polare.
In conclusione possiamo affermare che la Grande Piramide avendo delle misure che sono in stretta relazione con il Pi Greco (3,1416), può essere interpretata come una riproduzione in scala 1: 43.200 con la semi-sfera del globo terrestre.
Posizione nel globo
Molto recentemente, usando un apparecchio estremamente sofisticato e preciso, è stata stabilita con estrema precisione l’esatta posizione del vertice (che oggi manca) della Grande Piramide.
È quindi possibile ricostruire con estrema esattezza, dove gli antichi Egizi decisero di posizionare il loro monumento simbolo. Ora vedremo come sia carica di importanza quella scelta.
LA POSIZIONE È: | Gradi decimali | Gradi sessagesimali |
Latitudine | 29,9791° | 29° 58’ 45” |
Longitudine | 31,1341° | 31° 08’ 03” |
Per intanto osserviamo che il valore della latitudine (29,9791°) è nominalmente molto vicino al valore della velocità della Luce, pari a 299.792,458 in Km/sec.
Infatti essi hanno in comune le prime 5 cifre. Sarà una pura coincidenza casuale, però …
440 – 432
Vorrei concludere con una “nota musicale”.
Il grande Pitagora (pensatore, filosofo, matematico, geometra del VI sec. a.C.) soleva dire “Tutto è numero” intendendo con questo, che tutto è Armonia (concetto che corrisponde alla Maat per gli Egizi).
Per lui l’Armonia comprendeva anche la musica, anzi ne era una parte importante e questa era intimamente collegata alla matematica.
Parleremo più estesamente di questo tema in un altro articolo.
Per ora ciò che mi importa, è sottolineare la “parentela” tra i numeri 440 – 432 e la Grande Piramide, questo meraviglioso edificio del mondo antico che, anche per questo aspetto, è davvero un’opera straordinaria.
440 è la misura in Cubiti Reali del lato di base della Grande Piramide. Chissà per quanto tempo gli architetti egizi assieme ai grandi sacerdoti avranno pensato prima di scegliere questa misura.
Ma 440 Hz è anche la frequenza musicale della nota LA. Quella con cui si comincia una accorda-tura (“dammi il LA”). Nota che segna l’inizio e quindi la base nell’edificio.
Invece 432 è considerata una frequenza “morbida” che secondo alcuni indurrebbe il raggiungimento di uno stato di calma e tenderebbe a favorire la pace interiore. Ed è per questo che è molto utilizzata nella musica cosiddetta rilassante (per studiare, meditare, calmarsi).
Però 432 è anche la millesima parte del numero “precessionario” 43200 che come abbiamo appena visto è anch’esso contenuto nella Grande Piramide.
Quindi, in conclusione, anche sotto l’aspetto matematico, la Grande Piramide è uno straordinario concentratore di energie forti e morbide.
[1] Dicesi Poli di un corpo celeste i punti di contatto tra l’asse di rotazione e la superficie sferica del corpo celeste stesso.
[2] Dicesi Equatore la circonferenza (ideale) massima di un corpo celeste perpendicolare all’asse di rotazione.
[3] Per capirci dobbiamo ragionare in metri / kilometri.
[4] Da notare quanto questa misura sia davvero molto vicina al miglio nautico (espresso in metri), pari a: 1852 m.
[5] Un Cubito Greco corrisponde a circa 46 cm.
[6] Il lato della Grande Piramide è pari a 440 Cubiti Reali, Dato universalmente accettato. Visto che ogni Cubito Reale è uguale a cm 52,36, il lato della GP dovrebbe essere di 230,38 m. Forse il geografo greco Agatarchide nella sua misura avrà compreso anche lo zoccolo di appoggio della piramide.
[7] Premettiamo che il sistema nautico, oggi di uso internazionale, ha adottato come unità di misura il miglio marino, pari a 1.852 m. Perché proprio questa lunghezza? Perché chi vuole calcolare delle rotte nautiche o comunque orientarsi sul globo terracqueo, in questo modo dispone di un “ponte di collegamento” tra il sistema delle misure lineari e quello delle misure angolari.
Infatti il miglio marino ha una lunghezza pari all’ ampiezza un “primo” di grado di un angolo con vertice al centro della terra, misurata a livello del mare al 45° parallelo (in quanto la terra non è una sfera perfetta). Quindi, guardando una carta nautica dire: “la distanza è pari a 3 miglia nautiche” o “a 3 primi di grado” è la stessa cosa.
[8] Il valore esatto a oggi è di 23,27° rispetto al piano dell’Eclittica.
[9] Gli Egizi usavano soprattutto il sistema decimale.
[10] Ad esempio 432 Hertz è il numero della frequenza della musica “morbida” o curativa in opposizione a quella da 440 Hz.
[11] È ad esempio il numero dei grani del rosario hindù, o il numero dei nomi delle divinità hinduiste.
dire affascinante forse e’ poco. qui si tratta di svelare, nel senso etimologico dlla parola, verita’ sepolte eppure sotto I nostri occhi. ho due rimpianti: non aver proseguito lo studio dell’egittologia e di non essere mai andato la’. forse a questo faccio in tempo a rimediare. che maat ci illuminini.
Grazie, detto da Lei, è per me molto confortante…